Svolgere attività che richiedono un certo impegno cognitivo, avere una rete di relazioni sociali e affettive significative anche in età avanzata, fare attività fisica e prevenire le patologie cardiovascolari (in particolare l’ipertensione) sono fattori di protezione delle demenze: i soggetti che svolgono queste attività quindi riducono il loro rischio di sviluppare la demenza di Alzheimer.
Dell’Alzheimer non esiste cura allo stato attuale delle cose, e al momento il modo migliore di combattere l’Alzheimer rimane la prevenzione.
Chi fuma ha un rischio maggiore di sviluppare una demenza: smettere può riportare il rischio a livelli comparabili a quello dei non fumatori.
Uno studio pubblicato qualche anno fa sulla rivista Neurobiology of Aging e condotto da un team internazionale di ricercatori coordinati dal prof. Neal D. Barnard della George Washington University School of Medicine ha elaborato sette regole che possono essere una possibile arma di prevenzione. La malattia di Alzheimer – evidenzia Barnard – non è una parte naturale dell’invecchiamento: rimanendo attivi e mangiando sano si può contribuire a riscrivere il nostro codice genetico per questa straziante malattia.
Innanzitutto è consigliata la riduzione dell’assunzione di grassi saturi e grassi trans, che ritroviamo in grandi quantità nei dolci industriali e nei cibi fritti; mangiare invece molte verdure, legumi, frutta e cereali integrali può aiutare, e poi noci e frutta secca per aumentare le dosi di vitamina E. Ma anche carne (in misura limitata), salmone, merluzzo, latte, formaggio e uova per ottenere buone dosi di vitamina B12.
In particolare la dieta mediterranea si è rilevata efficace nel ridurre il rischio di sviluppare la malattia: frutta e verdura (meglio se di stagione), pane, pasta e cereali (meglio se integrali), olio di oliva, cipolla, aglio e spezie per insaporire i piatti e ridurre le quantità di sale; limitare carne rossa, salumi, insaccati e dolci.
Una menzione a parte meritano gli integratori vitaminici: lo studio consiglia di scegliere integratori che non contengano ferro o rame, così come invece sottolinea l’importanza di evitare per quanto possibile l’assorbimento di alluminio contenuto per esempio nei farmaci antiacido, nel pentolame, nei lieviti in polvere.
Altro suggerimento è quello di mantenersi attivi: secondo Barnard l’ideale è camminare a passo svelto per almeno 40 minuti tre volte alla settimana. E poi dormire almeno sette ore ogni notte e mantenere la mente attiva dedicando 30-40 minuti di attività come i cruciverba, la dama, gli scacchi… che sono un toccasana per la salute del cervello.
I fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e l’ictus, come obesità, ipertensione e diabete, sono anche fattori di rischio per lo sviluppo di Malattia di Alzheimer.
Queste semplici regole, che prevedono una dieta sana e un regolare esercizio, secondo i ricercatori sono un buon modo per ridurre il rischio di sviluppare la demenza o la malattia di Alzheimer.