È la gioia, la bellezza della vita a permeare la riflessione che il nostro parroco, don Alfonso Giorgio, ha voluto dedicare agli Amici della Piccola Casa nella Giornata mondiale del Malato. Istituita il 13 maggio 1992 da Giovanni Paolo II, poche settimane dopo aver avuto la diagnosi di malattia di Parkinson, la Giornata coincide con la memoria liturgica della Madonna di Lourdes e rappresenta – per volontà di papa Wojtyla – un «momento speciale di preghiera e di condivisione, di offerta della sofferenza».
Partendo dal miracolo delle nozze di Cana, il primo «segno» di Gesù di cui i Vangeli danno testimonianza, don Alfonso ha sottolineato che restare senza vino durante quella festa nuziale significava «non avere più la gioia, non sentire più la bellezza della vita». Da qui l’invocazione a sua madre, Maria, perché intervenisse e togliesse gli sposi dall’imbarazzo: «Dobbiamo parlare con la Madonna – ha detto il sacerdote a anziani, operatori e famigliari – proprio si fa con una mamma e avere sempre fiducia che il Signore ci accompagna anche nel dolore e nella malattia: prendiamo con gioia la malattia, e il Signore ci darà la ricompensa».
«Preghiamo – ha concluso don Alfonso – perché il vino nuovo del Signore, che è gioia, possa passare anche attraverso questa Casa e i suoi operatori».