Capita proprio a proposito quest’anno la ricorrenza della annuale Giornata mondiale del rifugiato, indetta nel 1951 dalla Assemblea generale dell’Onu. Le polemiche su immigrazione, accoglienza, ruolo dell’Europa stanno tenendo banco ormai da settimane e anche i nostri anziani ne hanno avuta eco. Per questo alla Piccola Casa Beata Chiara abbiamo colto la palla al balzo e dedicato le attività di questi giorni proprio a questo tema.
Siamo partiti da ciò che ci circonda, e in particolare dall’esperienza che Sharon, richiedente asilo camerunense: da due mesi è con noi per un tirocinio Garanzia giovani e questa è per lei e per noi tutti una occasione di confronto e conoscenza reciproca di grande valore.
Per rendere evidente questo scambio abbiamo messo in comune musica e piatti delle rispettive tradizioni: gli anziani del centro diurno integrato demenze hanno ascoltato e ballato sulle note dei brani più popolari in Camerun cantati da Anne-Marie Nzié, celebre interprete scomparsa un paio di anni fa all’età di 84 anni; in cucina si sono sperimentati nella preparazione e degustazione di platano fritto, una delle specialità gastronomiche camerunensi; quindi è giunto il momento di far conoscere a Sharon “O sole mio”, “‘O Surdato ‘nnammurato” e “L’italiano” e farle assaggiare gli spaghetti alla San Giuannìdde.