«La voglia di ballare è un impulso naturale». Parola di Alkis Raftis, presidente del Consiglio internazionale di danza dell’Unesco, che ha voluto l’istituzione di una Giornata mondiale della danza, il 29 aprile di ogni anno. E così mentre Roberto Bolle in piazza della Scala a Milano festeggiava la passione mondiale per il ballo con il suo flash mob, gli anziani e gli operatori della Piccola Casa Beata Chiara non sono stati certo da meno, quanto a entusiasmo, esperienze, ricordi sul tema.
Hanno fatto reminiscenza sul ballo, sul modo in cui veniva vissuto, una occasione per far festa, stare insieme «in comitiva», stringere a sé per la prima volta la propria amata o il proprio «moroso», quel grammofono antesignano degli attuali impianti hi-fi. Si può danzare a ogni età, perfino da seduti, senza limiti alla fantasia e senza confini: il ballo che unisce, il ballo che crea legami, il ballo che fa cultura. Il tango, il twist, «dondolando, dondolando sulla stessa mattonella».
È anche per questo che l’équipe del centro diurno sta avviando con la cooperativa Alice un progetto di tangoterapia per persone affette da demenza (sono disponibili ancora pochissimi posti…) attraverso il quale proporre un percorso riabilitativo cognitivo e motorio: il tango insomma come strumento per mettere un argine alla degenerazione cognitiva.